Pagina:De Amicis - La mia cara Italia.djvu/33

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Ma è questa la civiltà, la tolleranza, che ci s’impone al presente?

In questo caso potrò chiamare fortunato quel sacerdote che attraversa la Turchia, fortunatissimo quell’altro che vive negli Stati Uniti d’America.

Mi si dice, che il prete in Italia è irrequieto e intollerante e che bisogna frenarlo!

Ma come mai, gli stessi protestanti affermano, al contrario, essere il nostro prete tranquillo e paziente?

Lo comprendo, vi furono, vi sono, vi saranno nei preti dei miserabili uomini, come sono in tutte le classi dei cittadini, ma persuadetevi che per costoro non abbisognano leggi speciali, perchè i Vescovi saggiamente ne colpiscono i loro abusi con severe censure, e se il fallo è grave, non impediscono alla legge comune di fare il suo corso.

Ma per una così minima parte di sacerdoti infedeli intenderete voi di rendere a schiavitù la falange venerata del clero italiano?

In nome della libertà retrocedete, la vostra legge è fuori della legge.

Mi si dice, che il prete in Italia è ignorante e che bisogna impedire ottenebri le menti rozze del popolo!

Per rispondere a questa seconda accusa, non mi fermerò a citare i nomi degli ecclesiastici che furono l’ammirazione dei loro tempi, ma restringendomi a noi vi dirò che il P. Antonio Secchi, il più famoso astronomo del mondo, apparteneva ai Gesuiti, ed il