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Pagina:De Amicis - Marocco.djvu/91

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tangeri 81


rocco collo spauracchio delle bestie feroci: — Oh poi, in fin dei conti, hai ragione: che importa essere divorati da una pantera? Purchè i giornali lo dicano!

Dopo tutto ciò, è facile immaginare che salto si sia fatto sulle seggiole il giorno che il signor Salomone Aflalo, secondo dracomanno della Legazione, si affacciò alla porta della sala da pranzo, e disse con voce sonora: — È arrivata la scorta da Fez.

Colla scorta erano arrivati i cavalli, i muli, i cammelli, i palafrenieri, le tende, l’itinerario fissato dal Sultano e l’annunzio che si poteva partire.

Bisognava però aspettare ancora alcuni giorni per lasciare un po’ di riposo agli uomini e alle bestie.

Le bestie erano state ricoverate alla Casba. Il giorno dopo le andammo a vedere. Erano quarantacinque cavalli, compresi quelli della scorta; una ventina di mule da sella e più di cinquanta mule da carico, alle quali se ne aggiunsero poi molte altre noleggiate a Tangeri; i cavalli piccoli e di forme svelte, come tutti i cavalli marocchini, e le mule robuste; le selle e i basti coperti di panno rosso; le staffe formate da una larga lastra di ferro ripiegata ai due lati, in maniera da sostenere ed abbracciare tutto il piede e servir insieme di sprone e di di-