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202 l’inaugurazione della galleria delle alpi.

Parlò dopo di lui il ministro francese Le Franc. Il suo discorso era atteso da tutti con grande desiderio, e fu ascoltato con profondo silenzio. Disse della grandezza dell’opera, e accennò il vario merito di coloro che vi presero parte: Cavour, Paleocapa, Menabrea, Sismonda, Sommeiller, Grandis, Grattoni, Médail. Ricordò il re Carlo Alberto con parole affettuose e riverenti. Terminò esprimendo la sua profonda fede nella stabilità della pace e dell’amicizia tra Francia ed Italia. La sua voce era commossa, e il suo viso improntato dell’affetto che versava nel discorso; era il ministro della Francia, accusata di sensi ostili all’Italia, e parlava di fratellanza e di unione.... Uno scoppio di applausi e di grida altissime seguì le sue parole.

Il ministro De Vincenzi fece un brindisi a tutti coloro che cooperarono alla grande impresa.

Il Ceresole, rappresentante della Svizzera, parlò del traforo delle Alpi e del taglio dell’Istmo di Suez, le due più gigantesche e gloriose opere moderne della razza latina.

Il ministro Sella, rammentò il Sommeiller, parlò della nuova impresa del traforo del Gottardo, e del commercio avvenire tra la Francia e l’Italia.

L’ingegnere Lesseps propinò all’alleanza politica dei due paesi; e il Rorà all’incremento della loro prosperità commerciale.

L’Amilhau, direttore della Società delle strade ferrate dell’Alta Italia, presentò in nome della Società, medaglie d’oro ai governi d’Italia e di Francia, all’ingegnere Grattoni, al Grandis, alla memoria del Sommeiller.

Il Grattoni ringraziò tutti gl’Italiani e gli stranieri che prestarono l’opera loro al compimento dell’impresa, e ricordò con nobili e commoventi parole il suo illustre compagno Sommeiller, sventuratamente rapito ai vivi prima ch’ei vedesse il giorno che doveva compensare le sue fatiche e glorificare il suo nome.