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la battaglia di solferino e san martino. 33

staccati, il Bazaine s’avanza per la via di Fontane e di Grole.


Le colonne esploratrici dell’esercito italiano sono alle mani col nemico a Pozzolengo e a Madonna della Scoperta. L’avanguardia della divisione Durando, respinta di fronte da Madonna della Scoperta, minacciata di fianco da una forte colonna, si ritira verso Fenile Vecchio, sul grosso del Corpo. Il generale Durando, misurato le forze degli Austriaci dall’alto del monte Tiracollo, manda a ordinare alla brigata Savoia che accorra immediatamente a Venzago.

Il luogotenente colonnello Cadorna, comandante la colonna esploratrice della 5ª divisione, arriva a San Martino senza incontrare il nemico; va oltre, supera l’altipiano: nessuno. Piglia per Pozzolengo, s’avvicina alla casa Ponticello, alto: i bersaglieri hanno scoperto le prime sentinelle austriache. Subito: un battaglione a sinistra, l’artiglieria sulla strada, la cavalleria in mezzo: fuoco! Gli Austriaci danno indietro. Rinforzati poco dopo, ritornano. Il Cadorna chiede soccorso alla 1ª colonna esploratrice della 3ª divisione, accompagnata dal generale Mollard, ferma a San Martino. Accorrono due compagnie di bersaglieri a sostenere il suo fianco sinistro minacciato. Non bastano: l’Austriaco ingrossa e procede. Il Cadorna si ritira. Il Mollard s’avanza con tutte le sue forze. Il Cucchiari, avvertito in tempo dal Cadorna, viene avanti anch’egli sollecitamente. Il nemico è già alla Contracania.

La divisione Fanti attende l’ordine d’avanzarsi in vicinanza di San Paolo di Lonato.


Il sole splende in tutta la maestà dei suoi raggi. Il movimento della battaglia si propaga con rapidità maravigliosa. Dall’una parte e dall’altra lunghissime colonne, seguíte da colonne più lontane, s’avanzano; si allargano, come fiumi straripanti, nei piani; si ser-