Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/171

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168 ricordi di parigi.


V.

E non ostante, una mattina, mi trovai senza avvedermene nel cortile della casa N.° 20 di via Clichy, in faccia al finestrino del portinaio, e sentii con un certo stupore, come se parlasse un altro, la mia voce che diceva: — Sta qui Vittor Hugo? — Ero ben certo che stava là; eppure restai un po’ meravigliato nel sentirmi rispondere: — Sì signore, al secondo piano — coll’accento della più fredda indifferenza. Mi parve molto strano che a quel portinaio paresse tanto naturale che là ci stesse Vittor Hugo. Poi, tutt’a un tratto, mi parve un’assurdissima cosa l’andarmi a presentare a quell’uomo in quella maniera. E dissi forte a me stesso: — Ma tu sei matto! — e rimasi profondamente assorto, per qualche mi-