Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/278

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emilio zola. 275


che la tragedia greca è realistica, e che non si deve descrivere che quello che si vede o che s’è visto, e che quando si mette un albero sulla scena, dev’essere un albero vero; e forse; in cuor suo, sorriderà di queste affermazioni. E quando qualcuno lo coglierà in contraddizione, risponderà ingenuamente: — Que voulez-vous? Il faut bien avoir un drapeau. — Siamo d’accordo; ma è quasi sempre la bandiera, non della propria fede, ma del proprio ingegno. E lo stesso Zola è sempre realista, anche quando dà cuore e mente agli alberi e ai fiori? A un uomo come lui si può ben dire quello che si pensa.

Parlò pure del teatro. Disse che era falsa la notizia data dai giornali, che egli avesse incaricato due commediografi, di cui non ricordo il nome, di fare un dramma dell’Assommoir. S’era parlato pure, a questo proposito, della Curée, per la cui protagonista, Renée, la celebre attrice Sarah Bernard aveva manifestato una gran simpatia. Ma dei suoi romanzi uno solo, finora, Therèse Raquin,