donne e le donne nulla. Lasciando da parte quella della carne e dell’erba, ch’è un bisticcio, gli uomini, specie del basso popolo, sono alti e robusti ed hanno un aspetto ardito quanto i catalani e gli aragonesi, con qualcosa di più vivo e di più luminoso negli occhi; e le donne sono per consentimento di tutti gli Spagnuoli e di quanti stranieri hanno viaggiato in Spagna, le più classicamente belle del paese. I valenziani, i quali sanno che la costa orientale della penisola fu prima occupata dai Greci e dai Cartaginesi, dicono: è chiaro! Aqui se quedó el tipo de la belleza griega. (Qui rimase il tipo della bellezza greca.) Io non ardisco dire nè sì nè no, perchè il definire la bellezza delle donne d’una città in cui si son passate alcune ore, mi parrebbe una licenza da compilatore di Guide. Ma è facile accorgersi d’una differenza recisa che corre tra la bellezza delle andaluse e la bellezza delle valenziane. La valenziana è più alta di statura, più grassoccia, meno bruna, e ha tratti più regolari, e occhi più soavi, e andatura e atteggiamenti più matronali. Non è un pepino come l’andalusa, che fa sentire il bisogno di mordersi un dito quasi per sedare la subita e disordinata insurrezione di desiderii capricciosi che ci si desta dentro alla sua vista; ma è una donna che si guarda con un sentimento di più tranquilla ammirazione, e mentre si guarda, come dice dell’Apollo del Belvedere il La Harpe, notre tête se relève, notre maintien s’ennoblit; e invece di fantasticare una casetta andalusa per nasconderla agli