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422 sull'oceano

passeggiere, l’immenso peso dei dolori scemi lentamente nel mondo, e l’anima umana migliori.

Quando misi piede a terra, mi voltai a guardare ancora una volta il Galileo, e il cuore mi battè nel dirgli addio, come se fosse un lembo natante del mio paese che m’avesse portato fin là. Esso non era più che un tratto nero sull’orizzonte del fiume smisurato, ma si vedeva ancora la bandiera, che sventolava sotto il primo raggio del sole d’America, come un ultimo saluto dell’Italia che raccomandasse alla nuova madre i suoi figliuoli raminghi.


FINE.