Pagina:De Blasis - Leonardo da Vinci, 1872.djvu/13

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cavalli; infine, egli era eccellente in tutti gli esercizi cavallereschi. Cantava egregiamente ed improvvisava sopra una lira di argento, di forma di teschio di cavallo, che egli stesso aveva immaginata, e da cui traeva i più armoniosi suoni. Egli si era pure internato nella scienza musicale, essendo versato nelle matematiche e nella fisica. Amava passionatamente la poesia, nella quale pure si distinse con componimenti eleganti e pieni d’idee ingegnose. Spesso, nei geniali convegni, improvvisava versi e musica.

Niuno il Vinci trascurò di tutti i rami delle arti del disegno, e delle scienze, che concorrono al perfezionamento della pittura. Molte prove ci ha lasciate del suo grande sapere nell’aritmetica (scienza allora nuova), nella geometria, nella fisica, storia naturale, chimica, notomia, meccanica, idraulica. Leonardo fu pure valentissimo nell’architettura civile e nell’architettura militare, nell’arte di modellare le figure, in plastica, in gettare in bronzo, in iscultura: ciò che prova che avrebbe potuto essere un grande scultore, esercitandosi, come fu pure un abilissimo incisore.

Ma tra gli studi, quelli per cui dimostrava più costante inclinazione, ed una maggior assiduità, si fu il disegno, e le arti tutte che ne dipendono. — Ser Piero, tanto per secondare l’inclinazione del figliuolo, quanto per istradarlo in un’arte onorevole e lucrosa, dopo di essersi consigliato con messer Andrea da Verrocchio, valente pittore, scultore ed architetto a quei dì, a lui stesso diello perchè nell’arte del disegno lo istruisse. 1

Seco il prese a discepolo messer Andrea, e poichè ne vide i maravigliosi progressi, per vieppiù animarlo allo studio ed alla diligenza, mentre stava dipingendo una tavola, in cui san Giovanni battezzava il Salvatore, volle che Leonardo in quel lavoro avesse parte; e questi vi dipinse un Angiolo che teneva alcune vesti: «e benchè