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seul peut faire un homme tel que celui que je perds. — Leonardo fu accolto dall’immortalità.

Un distinto pittore francese si è giovato di questo fatto interessante per soggetto di un quadro noto ai conoscitori. — Un emulo di questo pittore dipinse con ingegno la morte di Raffaello, presente papa Leone X.


CAPITOLO VII.


Pregi di varie opere. — Della bellezza.


Molte opere di Leonardo furono guaste o perdute, massimamente quelle di gran dimensione. Ma da ciò che sappiamo dagli storici, è un fatto che egli abbondò di belle invenzioni, che molto movimento trovasi in esse, che tutto vi è ragionato ed espressivo e pieno di erudizione: ciò che vien provato dai di lui disegni conservati nei musei e nelle mani degli intelligenti. In tutto scorgesi il grande artista. Il suo disegno è corretto e di un gran gusto, quantunque appaia essere formato sopra il vero, piuttosto che sopra l’antico, ma nello stesso modo che usavano gli antichi scultori, cioè ricercando dottamente, ed attribuendo alla natura non tanto delle sue produzioni ordinarie, quanto di quelle perfette di cui ella è capace.

Le espressioni di Leonardo sono vivacissime ed assai spiritose. Egli penetrava nel cuore umano con prontezza e precisione, e con varietà ne sapeva ritrarre tutti i moti e gli slanci. Rubens, in un suo manoscritto latino, fa un magnifico elogio dell’arte, degli studii e del genio di Leonardo, e questo elogio onora egualmente i due celebri artisti.

Le carnagioni, il colorito di Leonardo, non sono la parte in cui più emerga; prima, perchè i pittori fiorentini appli-