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cere ed interessare. Inesauribili sono i mezzi che la natura offre allo studio ed all’ingegno onde giungere allo scopo dell’artista.

L’Italia può annoverare circa 500 pittori (non compresi i nostri contemporanei), e tutti di molto merito, le cui numerosissime epere sono sparse nei due emisferi, e pure ognora vedonsi e sempre si vedranno nuovi tipi di bellezza.

Negli splendidi giorni di Atene e di Sparta vediamo la purezza dei costumi e l’energia della virtù presentarci l’immagine di quel bello ideale che tanto sublima le buone arti, e di cui i rozzi secoli ed i secoli corrotti non ponno farsi idea alcuna.

La più amabile bellezza è quella che possiede la grazia ed il pudore. La salute è la madre della bellezza; la decenza ne è la regolatrice; il buon gusto e le grazie debbono sempre accompagnarla. — Un cielo poetico, il cielo della Grecia, altre regole di decenza, altre leggi di decoro diverse da quelle al cui nome e con le quali si guidano e sono giudicati i costumi e le azioni, permettevano ciò che i moderni vietano. La dea degli amori, la bella e sensibile Venere, non arrossì di aver reso Adone il più felice degli uomini. — Epperò, a quei tempi, ai più bei giorni dell’antica Grecia, si vide sino a qual grado pervenisse l’incivilimento dell’umano intelletto.

Nelle belle e ardenti contrade Iberiche, che furono sì feconde di storie cavalleresche, sonvi sempre state belle e vezzose donne, tipi di una bellezza animata, provocante, voluttuosa, in cui si mostra pure il sentimento religioso; — quindi in quei cuori sensibili, creati, direbbesi, per l’amore ed educati nelle chiese, vedonsi sempre camminare con pieno accordo religione ed amore; quindi, mistero ed espansione.

Fra le donne più avvenenti di cui Leonardo fece il ritratto, bellissimo è quello della Ferronière, il cui nome è inseparabile dall’epiteto di bella, e che fu l’amante di