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l’entrata del papa in roma 5

squadrone di ussari napoletani, i cui ufficiali furono ringraziati dal Papa, ed ammessi al bacio del piede innanzi alla chiesa di quel comune. E di là, per Albano, discendendo fra le fertili vigne di Marino e di Grottaferrata, si procedeva innanzi allegramente fra curiosi, il cui numero andava crescendo a misura che il corteo si avvicinava alla porta.

L’entrata in Roma era stabilita alle quattro. La folla si spingeva dalla porta San Giovanni sulla grande via verso Albano. Le osterie rigurgitavano di gente allegra, ma la folla più fitta sì concentrava sulla spianata. Le rappresentanze erano schierate sugli scalini della basilica. Prevaleva in tutti la curiosità di rivedere il Papa dopo 17 mesi, e dopo tante vicende. Le truppe francesi e pontificie erano schierate lungo il percorso, fino a San Pietro. Gli spari cominciarono da Ariccia, e proseguirono, a intervalli, fino all’alberata di Santa Croce in Gerusalemme, a misura che si vedevano comparire sulla piazza i piumati corrieri a cavallo, che annunziavano, di mezz’ora in mezz’ora, l’arrivo del corteo. Il sole era coperto da vagante nuvolaglia, che più volte minacciò la pioggia. Sopra gli scalini di San Giovanni lo spettacolo assumeva le proporzioni della grande teatralità. Spiccava il gruppo rosso dei cardinali, quello paonazzo dei prelati e del municipio, e i vivaci colori del corpo diplomatico, dei collegi, dei seminari e degli ordini monastici, che tutti avevano avuto ingiunzione dal cardinal vicario di trovarsi colà a quell’ora.

La commissione governativa dei tre cardinali, detta il «triumvirato rosso», aveva notificato al popolo che il Papa rientrava ne’ suoi dominii «per mezzo delle valorose armate cattoliche»; e lo zelante cardinal Patrizi aveva disposto il contemporaneo suono delle campane di tutte le chiese, e per due ore di seguito, appena il cannone di Castel Sant’Angelo avesse dato il segno dell’arrivo del corteo alla porta, e che per tre giorni si recitasse la preghiera pro gratiarum actione, e non più la colletta pro Papa. Anche la commissione provvisoria municipale aveva bandito il ritorno del Pontefice, dopo aver deciso che andrebbe a presentargli le chiavi della città nella forma più solenne. Furono coniate espressamente due piccole chiavi femmine, volendosi riprodurre la cerimonia medievale in ogni particolare.