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arte e artisti 213

torno alla vita. Poi comparve il prete con la stola e l’olio santo, e alle due e dieci minuti, fra gli amici esterrefatti, che accompagnavano genuflessi le ultime preci, il Celentano spirò.

Sette mesi dopo, il 6 febbraio 1864, fu tolto dalla tomba provvisoria, a San Rocco, e sepolto a Sant’Onofrio. Gli artisti vollero che lo stesso muro serrasse il poeta e il pittore e con l’assistenza del Cipolla, fu trasportata la salma lassù. Pochi anni dopo, sulla fossa fu murata questa iscrizione, dettata da Giuseppe Fiorelli:


A Ω
BERNARDUS CELENTANUS
pictor
neapoli natus obiit romae
anno mdccclxiii mense iulii die xxviii
vixit a·xxviii·m·v·d·iii
mater·fratres·soror
p.


Mariano Fortuny fece la sua prima affermazione nella mostra artistica del 1856, e guadagnò il gran premio. Il suo quadro, rappresentante un Matrimonio alla Vicaria di Madrid, fu giudicato una rivelazione. Nato a Reus in Catalogna nel 1838, contava appena diciotto anni, ed era alunno dell’accademia di Spagna. Seguì il generale Prim nella spedizione del Marocco; e l’Africa, sviluppando il suo genio di pittore forte ed originale, gl’ispirò quell’Incantatore di serpenti, ritenuto il suo capolavoro. Tornò con una miniera di studi. Fu anche acquarellista e acquafortista geniale, e l’iniziatore di quella pittura da salotto, così suggestiva: piccoli quadri disegnati stupendamente, con tocchi sobrii, ma vigorosi di colore, e pagati migliaia di lire. Egli esercitò una incredibile influenza nel mondo dell’arte, soprattutto nei giovani, e anche un po’ nei maestri, come il Morelli, e la risentirono in tutta Europa giovani e adulti, ma sollevò non poche critiche. Fu detto che la sua fosse arte senza contenuto, e i critici francesi la definirono superficiale e vuota. Morì a trentasei anni, lasciando una vistosa sostanza, e una quantità infinita di disegni e studi, che furono venduti a caro prezzo. È