Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/115

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parte seconda. 51

buono scarlatto fine. E ciò faceva per vedere s’egli potesse attrarre esso Re e sue genti alla nostra fede e credenza. Perchè e’ vi fece intagliare e ritrarre per imagine l’Annunciazione della Vergine Madre di Dio con tutti gli altri punti principali della Fede. E portarono la detta tenda duo Fratelli Minori che intendevano il linguaggio Saracinesco, che furono scelti dal Re perchè potessono confortarlo, ed insegnargli comente e’ doveva credere la buona fede di Dio. E ben sappiate che quando finalmente li due Fratelli Minori ritornarono di verso il Re, s’addirizzarono ad Acri credendo trovarvelo, ma poi ch’egli era già a Cesarea, se ne rivennero in Francia senz’altro. Ora il sapere siccome gli altri messaggeri, che ’l Re insieme coi detti Fratelli avea frammessi in Tartarìa, vi furono ricevuti, sarebbe meraviglia a raccontare, in così come l’ho udito narrare al Re, ed a quegli stessi dappoi molte volte secondo ch’io li inchiedeva; ma non ne dirò qui niente, per tema d’interrompere il principale della mia incominciata materia.

Voi dovete dunque sapere che del tempo che partii di Francia per venire oltre mare, io non teneva allora punto più di mille dugento lire di rendita, e sì mi caricai di nove Cavalieri, di cui io era il decimo, con tre bandiere, come v’ho detto qui innanzi. E quando fui arrivato in Cipri io non avea più che dugento quaranta lire tornesi che in oro che in argento, dopo che n’ebbi pagato il naulo dell’Uscieri. Talmente che alcuni de’ miei Cavalieri mi dissero ch’e’ mi abbandonerebbono se non mi