Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/138

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74 la sesta crociata.

paese che vi accorrono verso la sera per trarne acqua a bere, ma pur solo che in essa acqua e’ vi schiaccino quattro mandorle o quattro fave, ed ecco la dimane l’acqua si è tanto buona a bere che è meraviglia. Inoltre quando quel fiume entra in Egitto, egli vi ha genti tutte sperte ed accostumate, (come a dir sarebbono li pescatori delle nostre riviere) le quali a sera gittano loro reti incontro le correnti d’essa riviera, ed al mattino sovente vi trovano e prendono le spezierie che si vendono in queste parti di qua assai caramente, ed a picciol peso; siccome cannella, gengiovo, rabarbaro, gherofani, legno d’aloè ed altre buone e rare cose: e dicesi nel paese che cotali cose vengono del Paradiso terrestre, e che il vento le abbatte di buoni alberi che colà sono, in così appunto come il vento abbatte il seccume nelle foreste de’ paesi nostri: perchè poi ciò che cade nel fiume, e l’ acqua ammena alla china, e’ mercatanti raccolgonlo come vi dissi a gran reti per rivenderlo poscia ad oncia ad oncia nelle parti nostre.

E si diceva nel paese di Babilonia che molte volte il Soldano aveva tentato di sapere donde il fiume veniva, per genti sperte che ne seguissero il corso a ritroso, e portassono con loro per vivere del pane, che vien detto biscotto, perciò ch’essi non ne avrebbono punto trovato. E queste genti una fiata gli rapportarono ch’essi avevano seguito quel fiume contramonte tanto che erano giunti sino ad una serra di roccia tagliata a picco, sulla quale serra e roccia non era possibile montare sì per