Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/139

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parte seconda. 75

l’ertezza scogliosa, e sì per l’acque del fiume che, quasi da cateratta aperta, se ne versavano a piombo. E loro era stato avviso che in sull’alto della montagna fussero alberi a fusone, ed aggiugnevano che colassù avean visto gran quantità di bestie salvatiche, e di molte strane fazioni, come lioni, serpenti, elefanti ed altre paurose e diverse, che stavano a riguardarli, se pure ardissono di montare; perchè le genti del Soldano, impauratesi, se ne erano ritornate, senza osare di passar oltre.


Capitolo XV.

Come ci arrestammo davanti il fiume di Rosetta, e di ciò che ’l Re vi dispose, e lo nuovo Almirante vi contrappose.


Or dunque a proseguire nostra materia, diciamo che quel fiume scende in Egitto, e vi gitta sue branche per mezzo la pianura, com’io v’ho già detto, delle quali branche l’una viene a Damiata, l’altra ad Alessandria, la terza a Tanes, e la quarta a Rosetta. A quella branca che s’addirizza a Rosetta andò il Re di Francia a tutta sua oste, e pose gli alloggiamenti tra esso fiume e quello di Damiata. E là trovammo tutto il podere del Soldano alloggiato sulla riva del fiume di Rosetta per guardare e proibircene il passaggio. Ciò che loro era cosa ben agevole a fare, poiché nullo di noi non avrebbe saputo passare s’egli non si fusse messo a nuoto, non avendovi punto di guado. Il Re ebbe consiglio in lui di far gittare un dicco per a traverso la riviera per passare ai Saracini; e per mettere a sal-