Vai al contenuto

Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/181

Da Wikisource.

parte seconda. 117

di genti d’arme, secondo ciò ch’elli lo meritava. E chi più faceva, più gli donava il Soldano, e per tutto ciò ciascun d’essi isforzavansi di fare oltre il poder loro s’essi avessono potuto farlo.

La fazione e maniera di fare del Soldano era poi questa, che quando alcuno de’ suoi Cavalieri della Halcqua per sue prodezze e cavallerie avea guadagnato di bene tanto ch’elli non ne avea più soffratta, e ch’e’ si poteva leggermente passare di lui; ed egli, di paura ch’avea che colui non se gli rubellasse o l’uccidesse, si il facea prendere e morire in sue prigioni segretamente; e poi che non se ne sapean più novelle, s’apprendea tutto il bene che aveano le sue donne e figliuoli. E questa cosa bene fu provata durante che fummo nel paese delle parti di là, perchè il Soldano fece prendere e imprigionare coloro ch’avean catturato li Conti di Monforte e di Bar per loro valenza e arditezza, poichè in odio ed invidia ch’elli ne ebbe contr’essi, e poi che li dottava forte, sì li fece morire. Ed a simigliante fece egli dei Bodendardi, i quali sono genti soggette al detto Soldano, per ciò che, appresso ch’elli ebbero disconfitto lo Re d’Erminia1, uno giorno essi vennero per messaggi di verso il Soldano raccontargliene la novella, e lo trovarono cacciando alle bestie selvagge, e tutti discesero a piè per fargli la reverenza e donargli la salute sì credendo ben fare, ed essere remunerati da lui. Ed egli loro rispose maliziosamente che mica non salutavali, e ch’essi gli avean fatto ismarrire e perder

  1. Armenia, donde ermellino pel piccol sorcio d’Armenia.