Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/183

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parte seconda. 119

detti della Halcqua, e che dovevano guardare il corpo del Soldano, loro promisero ch’e’ lo uccidrebbono.

Appresso queste due battaglie, donde io vi ho davanti parlato, le quali furono forti e grandi a meraviglia, l’una il Martedì di Carnasciale o di Quaresima entrante, e l’altra il primiero Venerdì di Quaresima, cominciò a venire nell’oste nostra una nuova misavventura. Per che, a fine di nove o diece dì, le genti ch’erano state morte in quelle battaglie sulla riva del fiume che correa intra le due osti nostre, e che vi erano state dentro gittate, tutte rigallaro e vennero al disopra; e si diceva che ciò era appressochè il fiele imporriva loro e scoppiava. E discesono li detti corpi morti a valle del detto fiume sino al ponticello gittato a traverso del medesimo per ove noi passavamo da l’una parte a l’altra: e per ciò che l’acqua, la quale era grande, attingeva a quel ponte, li corpi non potevano trapassare, e ce n’avea tanti che la riviera ne era sì coverta da l’una riva sino all’altra, che l’uomo non potea veder punto d’acqua bene il gitto d’una pietruzza a contramonte del ponticello. Perchè allogò il Re cento uomini di travaglio, i quali furo ben otto dì a separare li corpi de’Saracini d’intra quelli de’ Cristiani che si poteano a bastanza discernere. E faceano passare li Saracini a forza oltre il ponte, e questi secondavano a valle sino al mare, e li Cristiani faceano interrare gli uni sugli altri entro grandi fosse. Dio sa qual putidore, e quale pietà insieme era il riconoscere per que’ sfatti