Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/202

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138 la sesta crociata.

avete con voi, e vi prego che lo teniate sempre per lo pugno, o altrimenti io so che i Saracini lo uccideranno. L’infante avea nome Bartolomeo di Monfalcone figliuolo del Signore di Monfalcone di Bari. Tantosto che il mio nome fue iscritto, L’Ammiraglio ci menò, il giovine figliuolo ed io, didentro il paviglione, ove erano li Baroni di Francia, e più migliaia di persone con loro. E quando io fui didentro entrato, tutti cominciaro a menare sì gran gioia di vedermi, che non vi si potea niente udire per lo bruìto della gioia ch’essi ne facevano, perchè mi pensavano aver perduto.

Ora in quella che noi stavamo insembre sperando l’aìta di Dio, noi non dimorammo guari che un gran ricco uomo1 Saracino ci menò tutti più avanti in un altro paviglione dove avevamo una cera assai miserevole. Assai d’altri Cavalieri e d’altri di nostre genti erano altresì prigionieri, ma chiusi in una gran corte attorneata di muraglie di terra. E quelli là facevano trar fuora li prigionieri l’uno appresso l’altro, e loro domandavano se si volevano rinegare, e quelli che dicevano sì, e che si rinegavano, erano messi a parte, e quelli che nol volean fare, tutto incontanente avean mozzo il capo.


Capitolo XXXII.

Come fu menato il Trattato per la diliveranza del Re e nostra.


Poco appresso c’inviò il Soldano il suo Consiglio a parlarci, e questi dimandò a quale di noi egli

  1. Ricco uomo è quanto Barone.