Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/209

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parte seconda. 145

del giovine Soldano attuale, ebbe in lui alcun rimorso del dispiacere che esso giovine Signore gli avea fatto: perchè al suo avvenimento, dopo che quell’ Ammiraglio l’ebbe inviato cherère per succedere al padre che morì a Damiata, esso invece per provvedere le genti sue ch’avea seco ammenato di stranie terre, lo disappuntò d’ogni onore, e parimente li Connestabili, Maliscalchi e Siniscalchi del padre suo. E per questa cagione li disappuntati presero tra loro consiglio, e si dissero l’uno all’altro: Signori, voi vedete il disonore che ’l Soldano ci ha fatto, poichè egli ci ha ismossi delle preminenze e governi in che il Soldano suo padre ci aveva messi. Per la qual cosa noi debbiamo esser certani, che s’elli rientra una fiata di dentro le fortezze di Damiata, egli ci farà poco appresso tutti prendere e morire in sue prigioni, di paura che per successione di tempo non prendessimo vendicanza di lui, in così come fece il suo anticessore dello Ammiraglio e degli altri che presero li Conti di Bari e di Monforte. E pertanto vale egli meglio che noi il facciamo uccidere avanti ch’egli sfugga delle nostre mani. Ed a ciò si consentirono tutti, e di fatto se n’andarono parlare a quelli della Halcqua di cui ho dinanzi toccato, che son coloro ch’hanno la guardia del corpo del Soldano; e a questi fecero somiglievoli rimostranze come essi avean avuto tra loro, e li richiesero che uccidessono il Soldano, e così loro il promisero quelli della Halcqua.