Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/245

Da Wikisource.

parte seconda. 181

dentro quindici giorni apportiate al Re lettere del vostro Principe, per le quali esso Re sia contento di lui e di voi. E veramente entro la prescritta quindicina li messaggeri di quel Principe della Montagna rivennero di verso il Re e gli dissero: Sire, noi siamo rivenuti a voi da parte del nostro Sire, il quale vi manda che tutto siccome la camicia è lo abbigliamento il più presso del nostro corpo, così similmente vi invia egli la sua camicia che qui vedete, donde elli vi fa un presente, in significanza che voi siete quel Re, cui egli ama a più avere in amore, e ad intertenere. E per più grande assicuranza di ciò, vedete qui il suo annello eh’elli v’invia, che è di fino oro, e nel quale è inscritto il suo nome: e di questo annello vi disposa il nostro Sire, e intende che da oggi mai siate con lui tutto a uno come le dita della mano. E intra l’altre cose inviò quel Vecchio della Montagna al Re uno elefante di cristallo, e figure d’uomini di diverse fazioni in cristallo, e tavole e scacchi altresì, il tutto fatto a rifioriture d’ambra rilegate sul cristallo a belle roselline e giràli di oro puro. E sappiate che sì tosto che i messaggeri ebbero aperto l’astuccio ove erano gli donativi, tutta la camera fu incontanente imbalsamata del grande e soave olore che sentivano quelle cose.


Capitolo XXXXV.

Nel quale si ritrae ciò che Frate Ivo il Bretone raccontò del Veglio della Montagna.


Il Re, che voleva guiderdonare il presente che gli avea fatto il Vecchio Prenze della Montagna,