Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/261

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parte seconda. 197

egli fare tra le nostre genti e le genti di quel Cavaliere, e mescolarono del sangue loro con vino, e propinandolo l’uno all’altro, dissero allora che eran fatti fratelli d’un sangue solo. Ed ancora fecero essi un’altra cosa, cioè feciono passare un cane tra essi e le genti nostre, drittamente spartite, e poscia ispezzarono tutto il cane di loro spade pronunciando a gran voce: così sieno ispezzati quelli che falliranno gli uni agli altri.

Un’altra grande e meravigliosa cosa contò al Re quel Cavaliere di Toucy; e diceva che nel paese del Re dei Commani era morto un gran ricco tenitore di terre e Principe, al quale, quando e’ fue morto, fu fatta in terra una gran fossa molto larga e molto cupa, e fu assiso quel morto in una cadiera molto nobilmente parata ed ornata. E con esso lui fu disceso in quella fossa ed il miglior cavallo ch’elli avesse e l’uno de’ suoi sergenti, tutti vivi l’uomo e ’l cavallo. Ed aggiungeva che ’l sergente, avanti che entrar nella fossa, prese congedo dal Re e dagli altri gran personaggi che là erano, e che ’l Re gli diede oro e argento a fusone addogandoglielo al collo, e facendogli promettere che, quando sarebbe nell’altro mondo, gliel renderebbe, il che il pro sergente gli promise. Ed appresso il Re gli diede lettere indiritte al primiero Re che fu de’ Commani, mandandogli per le stesse, che quel produomo aveva molto bene vissuto e bene lo avea servito, pel che pregavalo che bene altresì il volesse guiderdonare. Dopo di che essi covrirono la fossa sull’uomo morto, e sul sergente e cavallo tutti vivi, di grosse