Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/267

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parte seconda. 203

avevano ritenuto, e che avean già fatto rinegare la santa legge di Dio, e, similmente inviarongli un Elefante che fu poscia in Francia frammesso.

Così come il Re a tutta sua oste soggiornava a Giaffa per fortifìcarvisi contro coloro che potessero assalirlo al castello, vennergli novelle che di già le genti del Soldano di Damasco erano sui campi in aguato, e che l’uno degli Almiranti del Soldano era venuto falciare e guastare le biada d’una rinchiostra colà presso, e distante solo intorno a tre leghe dall’oste sua. Perchè esso Re prestamente ci inviò vedere, ed andovvi in persona; ma sì tosto che quel Almirante ci sentì venire, egli cominciò a prender la fuga. Taluni di nostre genti corsero loro appresso a briglie abbattute, e ci fu un giovine Gentiluomo che li raggiunse, e mise per terra due Turchi a bella punta di lancia e senza ispezzarla. E quando lo Almirante vide che non ci avea ancora che quel Gentiluomo, egli si tornò verso lui, ed il Gentiluomo tuttavia in corsa gli diede un sì gran colpo di lancia che ferillo aspramente dentro suo corpo, e poi se ne ritornò a noi sano e balioso.

Quando gli Almiranti d’Egitto seppero che il Re e tutta sua oste erano a Giaffa, essi inviarono verso lui per aver di ricapo un’altra assegnazione del giorno in ch’essi potessero convenirlo senza fatta veruna. E il Re loro assegnò ancora una giornata nella quale essi promisero di venire di verso lui per conchiudere le cose che erano a farsi d’una e d’altra parte. Durante quel tempo che noi attendevamo a venire la suddetta giornata, il Conte d’Eu