Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/268

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204 la sesta crociata.

venne di verso il Re ed ammenò con lui il buon Cavaliere Arnoldo di Guynes e i suoi due fratelli con altri otto Cavalieri, che il Re ritenne al suo servigio; e là esso Re fece il Conte d’Eu Cavaliere, il quale era tuttavia un giovine damigello.

Similmente vennero diverso il Re il Principe d’Antiochia e sua Madre. Ai quali il Re fece grande onore e liete accoglienze, e fece Cavaliere il detto Principe, il quale non era che dell’età di sedici anni, ma con tutto ciò io non vidi unqua sì saggio in età parecchia: perchè quando fu Cavaliere, egli richiese al Re di parlargli intorno qualche cosa ch’ei voleva sporre in presenza di sua Madre: ciò che gli fu ottriato. E tale fu la sua dimanda: Sire, egli è ben vero che Madama mia Madre, la quale è qui presente, mi tiene in sua balìa, e mi vi terrà ancora sino a quattro anni a venire, dacchè ella gode di tutte le cose mie, ed io non ho possanza ancora di nulla fare. Tuttavolta m’è avviso ch’ella non debba mica lasciar perdere nè decadere la mia terra e città, perchè la mia città di Antiochia si perde entro sue mani: pertanto, Sire, io vi supplico umilmente che gliele vogliate rimostrare, e far tanto ch’ella mi dia denari e genti, affinchè io vada a soccorrere il mio popolo che è didentro la mia città, siccome ella lo doveva ben fare. Appresso che il Re ebbe inteso la domanda che il Principe gli moveva, fece egli e procacciò tanto a sua Madre ch’ella gli donò in effetto molti danari. Di che poi se n’andò il giovine Principe d’Antiochia alla sua città, là ove egli fece meraviglie. E da allora, per l’onore