Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/269

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parte seconda. 205

del Re inquartò egli le sue armi, che sono di vermiglio, colle armi di Francia.


Capitolo LI.

Ove si conta per inframmessa del buon Conte di Giaffa Messer Gualtieri di Brienne, delle sue cavallerie, e della sua pietosa morte.


Ma poichè buona cosa è a raccontare ed a ridurre a memoria li fatti e virtudi d’alcuno eccellente Principe, pertanto qui parleremo ora del buon Conte di Giaffa, Messer Gualtieri di Brienne, il quale in suo vivente, a gran forza di fatti d’arme e di cavalleria, tenne la Contea di Giaffa per più anni, lui essendo assalito dagli Egiziani, e senza ch’e’ gioisce d’alcuna rendita, ma solamente di ciò ch’elli poteva guadagnar nelle corse ch’e’ faceva sui Saracini e nimici della Fede Cristiana. Ed avvenne una fiata ch’egli disconfisse una gran quantità di Saracini che menavano un grosso carico di drappi di seta di diverse sorte, li quali tutti guadagnò egli ed apportò in suo Castello: e quando vi giunse, li dipartì anche tutti a’ suoi Cavalieri senza che gliene dimorasse neente. Ed avea tale maniera di fare, che la sera, quando s’ era dipartito da’ suoi Cavalieri, entrava in una sua Cappella, e là era lungamente a rendere grazie e lodi a Dio, e poi se ne veniva giacere colla Donna sua, che molto buona dama era, ed era sorella del Re di Cipri.

Ora avete udito qui innanzi commente l’uno de’ Principi dei Tartarini aveva espulso e ributtato, a soli trecento Cavalieri, l’Imperadore di Persia a