Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/275

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parte seconda. 211

delle battaglie degli Almiranti, e l’altra battaglia d’essi Almiranti vinse l’altra delle battaglie del Soldano; e per ciò se ne rivenne addietro a Gadres questo Soldano di Damasco ben naverato e ferito nella testa ed in altri luoghi. E durante ch’elli si tenne a Gadres gli Almiranti inviarono in ambasciata di verso lui, e là fecero pace ed accordo intra loro; e perciò dimorammo scherniti d’una e d’altra parte, perchè d’allora in avanti noi non avemmo nè pace nè tregua nè col Soldano nè cogli Almiranti. E sappiate che noi non eravamo nulla fiata in nostro oste di genti d’arme, che mille quattrocento incirca capaci di far difesa. Sì tosto come il Soldano di Damasco fu appaciato cogli Almiranti d’Egitto, fece egli ammassare tutte le sue genti che aveva a Gadres, e si partì e venne passare presso di nostr’oste con ben ventimila Saracini e diecimila Beduini a forse due sole leghe di distanza, ma unqua non ci osarono assalire: e fummo in aguato, il Re e il Maestro Ballistriere, bene tre giorni, di paura che essi si ferissero nell’oste nostra segretamente.

Il giorno della San Giovanni che segue a Pasqua, durante che ’l Re udiva il suo Sermone, egli venne una delle genti di detto Maestro alle macchine da gitto, il quale entrò tutto armato nella cappella del Re, e gli disse ch’e’ Saracini avevano accerchiata l’antiguarda de’ ballestrieri. Allora io richiesi il Re che mi donasse congedo d’andarvi, ed egli il fece, e mi diede a balire sino a cinquecento uomini d’arme ch’egli nomò. E sì tosto come noi fummo fuori dell’oste, e che i Saracini, che tene-