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212 la sesta crociata.

vano in pressa i ballestrieri, ci videro, si ritirarono di verso un Almirante che era su un colle davanti a noi a ben mille uomini d’arme. Allora si cominciò la battaglia intra i Saracini e la compagnia de’ ballestrieri; e come quello Almirante vedeva che le sue genti erano pressate, incontanente le rinforzava; ed altrettanto faceva il Maestro dei ballestrieri quando vedeva che le sue genti eran più fievoli. E durante che noi eravamo così combattendo, il Legato ed i Baroni dissero al Re che gran follia era ch’egli m’avesse lasciato così scoverto ne’ campi, ed egli comandò loro che mi venissero cherendo ed altresì il Maestro de’ Ballestrieri. Ed allora si dipartirono i Turchi, e noi ci ritraemmo dietro le parate dell’oste. E molte genti meravigliaronsi che i Turchi ci avessero lasciato in riposo, se non che taluno diceva che ciò era stato perchè e’ lor cavalli erano tutti lassi e affamati sendo stati sostenuti a disagio entro a Gadres bene uno anno intiero.


Capitolo LIII.

Come i Turchi di Damasco vennero davanti Acri, e poi partitisine assalirono Saetta e la misero a distruzione.


Gli altri Turchi ch’erano partiti da innanzi Giaffa se ne vennero davanti Acri, e mandarono al Signore d’Assur, che era Connestabile del Reame di Gerusalemme, ch’egli loro inviasse cinquanta mila bisanti, o ch’essi distruggerebbono i giardini della città. Ed il Signore d’Assur mandò loro all’incontro che non invierebbe neente. Allora essi arringarono le loro battaglie, e se ne vennero lungo le