Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/291

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parte seconda. 227

facesse nell’onore della gran Madre di Dio. E faceva Nostra Donna de’ miracoli grandi a meraviglia; intra li quali ella ne fece uno d’un pover uomo ch’era fuori di suo senno ed indemoniato, perch’egli aveva il maligno spirito entro suo corpo. Ed avvenne per un giorno, ch’egli fu ammenato a quell’altare di Nostra Donna di Tortosa; ed in così che gli amici suoi, i quali aveanlo ammenato là, pregavano a Nostra Donna ch’ella gli volesse ricovrare sanità e guerigione, il diavolo che la povera creatura aveva in corpo, parlò e disse: Nostra Donna non è punto qui; ella è in Egitto per aiutare al Re di Francia ed ai Cristiani che oggi arrivano in Terra Santa contro tutta Pagania che li attende sulla piaggia a cavallo. E fu messo in iscritto il giorno in che il diavolo profetò questi motti, e fu lo scritto apportato al Legato che era col Re di Francia, il quale mi disse dappoi che a quel giorno appunto noi eravamo arrivati in terra d’Egitto. Ed io son certano che della buona Dama Santa Maria ci ebbe colà per noi gran bisogno.

Il Re molto volentieri mi diè congedo di andare a quel pellegrinaggio, e m’incaricò ch’io gli comprassi per cento lire di camelotti di diversi colori ch’egli voleva donare ai Cordiglieri quando noi saremmo ritornati in Francia: e allora io pensai in mio core ch’egli non dimorerebbe più guari lungamente a rivenirsene di qua mare. E quando io fui a Tripoli, là ov’era il luogo del mio pellegrinaggio, vi feci la mia oblazione a Dio e a Nostra Donna di Tortosa, e poi appresso vi comperai li camelotti che