Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/325

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parte seconda. 261


Capitolo LXIVII.

Come ’l Santo Re riprendesse la Croce maluriosamente, e come fosse condotto in fin di vita appresso Tunisi.


Appresso tutte le suddette cose, il Re mandò tutti i Baroni di suo Reame per andare a lui in Parigi in un tempo di Quaresima1 e similmente m’inviò egli a cherère a Gionville, di che io mi pensai a bastanza scusato del venire per una febbre quartana che io aveva: ma egli mi mandò che aveva assai genti che sapevano dar guarigione della quartana, e che per tutto l’amore ch’io gli portava, andassi a Parigi, ciò che io feci a mio gran disagio. E quando fui là, unqua non potei sapere perchè avesse così mandati tutti li gran Signori di suo Reame. Allora avvenne che il giorno della festa di Nostra Donna in marzo io m’addormentai a mattutino: e nel mio dormire mi fu avviso ch’io vedeva il Re a ginocchi davanti uno altare, e ch’egli ci avea molti Prelati che il rivestivano di una pianeta rossa, la quale era di sargia rensa. E tantosto ch’io fui isveglio raccontai la visione a un mio Cappellano, ch’era uomo molto savio, il quale mi disse che ’l Re si crocerebbe la dimane. Ed io gli domandai come egli lo sapeva? ed egli mi rispose che per lo mio sogno ed avviso, e che la pianeta rossa, ch’io gli aveva veduto mettere su, significava la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, la quale fu rossa del prezioso suo sangue ch’elli isparse per noi, e similmente che la pianeta, sendo di sargia rensa, ne

  1. Nel 1268.