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accolto alla Consulta ed irritato perchè gli impiegati dell’ufficio, che aveva quì costituito, non aveano pubblicato alcune lettere e dispacci importantissimi da me scritti da Roma, nel bollore dello sdegno scrissi una lettera di protesta violentissima.
In essa mi scagliava poderosamente contro la inerzia, la dappocaggine e la insipienza di coloro che dirigevano la nostra politica estera; prevedendo all’Italia conseguenze funestissime.
Cercai di far pubblicare questa mia lettetera, ma naturalmente nessun giornale la volle accogliere nelle sue colonne tanto era amara e violenta. Però, dopo averla mal mio grado mutilata, ottenni che la pubblicasse la Gazzetta di Napoli del 26 Gennaio; eccola:
Per un territorio italiano in Abissinia
A suo tempo parlammo di una relazione dello architetto Francesco de Lorenzo, per la rivendicazione di un territorio italiano in Abissinia, relazione piena di buon senso e di concrete proposte, indirizzata al Ministro Robilant.
Ora pare che a questa relazione il Ministro non avesse accordata la considerazione che pur merita. Ed a questo proposito ci perviene una lettera del signor de Lorenzo alla quale diamo pubblicità perchè l’argo-