Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/201

Da Wikisource.


Ed invero, se si tolgono la malvagità e l’inospitalità degli indigeni, la sterilità della terra, e la impraticabilità dei luoghi, quali altri ostacoli si potrebbero mai opporre all’opera nostra?

A me pare nessuno; ed ho fatto di tutto perciò per chiarire queste tre incognite, dico meglio queste tre probabili fonti dei nostri ostacoli, perchè incognite non sono, essendo che furono abbastanza e gran tempo studiate, e da uomini valentissimi.

Tra costoro cito il chiarissimo professore Giuseppe Sapeto, nel cui libro intitolato Missione cattolica tra i Mensa, i Bogos e gli Habab, ed in altri libri e relazioni anche di pregevoli autori, ho trovato intorno agli indigeni, alla terra, ed alle vie notizie importantissime; e, mi affretto a dirlo per confortare i deboli, gli irresoluti, e per convincere gli avversari, ho trovato notizie importantissime non solo ma anche favorevolissime.

Non sono stato mai sugli altipiani dei Mensa, dei Bogos, degli Habab; non posso perciò asserire di aver veduto, di aver osservato, ciò che non ho nè veduto nè osservato; e tanto più non posso ciò fare, in quanto che la mia professione di architetto, non mi ha usato a voli pindarici, a lavori di fantasia.

Dichiaro perciò francamente che, tutto ciò che si leggerà nel presente capitolo, non è