Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/19

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noscitore del vino di Piemonte? Sempre d’un umore, piene le tasche di biglietti di banca, avrebbe sempre voluto pagar lui, tanto da obbligare lord Cosmetico, per non restare mortificato, a far portare il marsala o il bordò o a improvvisare un trattamento di dolci alle signore sulla terrazza.

— È un pezzo che mi aspetti?

— Un momento. Ho ricevuto stamattina il tuo biglietto.

— Dunque? me le puoi dare queste duemila lire?

— Signore Iddio! — rispose il Pardi, grattandosi l’orlo d'una orecchia. — Come puoi avere bisogno di duemila lire?

— M’è capitata una disgrazia in un pagamento.

La voce del Pianelli si affievolì un poco. Si vedeva l’uomo non abituato a dire bugie.

— Di’ che hai giuocato, invece, e che hai perduto e amen!

— Chi ti ha detto che ho perduto?

— Palmira.

L’occhio di Cesarino s’incantò un momento nell’aria.

— E mi ha detto che hai giuocato col tenore....

— Bene, sì, ho giuocato e ho perduto. È una disgrazia anche questa che càpita a chicchessia.