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Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/196

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Dall’altra invece era uno sforzo segreto e continuo di distruggere, di contraddire, di nascondere, di trafugare roba.

La conseguenza era un odio crescente tra questi due partiti, che sarebbe stato pur tanto pietoso se avessero potuto intendersi, compatirsi, aiutarsi.

Beatrice dovette ad ogni modo cedere, cedere sempre, e ricevere le bastonate da quella mano di ferro, che ogni mattina portava in casa il pane per i suoi figliuoli.

Quando si sentiva soffocare, correva a sfogarsi da Palmira, che era sempre pronta a compatirla, a darle ragione, a suggerirle nuovi espedienti.

— Oltre a non volere che io porti il lutto per mio marito, pretende che mangi quello che non mi va giù. Se c’è un pesce marcio o del formaggio che cammina da sè, pur di risparmiare un quattrino, lui ce lo porta a casa. Non vuole nemmeno che tenga una donna di servizio. Devo fare da Marta e da Maria e guai se non avessi Arabella! ma vedessi com’è ridotta a quest’ora la povera ragazza! una candela.

— Tuo padre permette? non dice niente? — chiedeva Palmira, che s’interessava con una certa furia sdegnosa a queste miserie.

— Mio padre scrive continuamente di trovargli un capitale per finire una lunga causa