Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/199

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Giorno e notte il suo pensiero era in caccia di nuove economie, o d’un nuovo ripiego per far argine alla vita.

Un giorno il cavalier Balzalotti lo prese in disparte e gli disse:

— Senta, Pianelli: c’è un mio amico di Novara che deve passare a Milano tre o quattro mesi pei lavori del Censo e mi scrive di trovargli una stanzetta o due, in una posizione centrale, dove ci sia un letto, un cassettone, un tavolo, quattro sedie; non ama dormire negli alberghi, e sarebbe disposto a pagare venticinque o trenta lire al mese. M’è venuto in mente che forse si può combinare in casa di sua cognata.

— Altro che! — esclamò Demetrio, a cui sorrise subito l’idea delle venticinque o trenta lire al mese. Era un mezzo anche questo per alleggerire la barca, per otturare dei piccoli buchi. — Altro che! anzi la ringrazio infinitamente, signor cavaliere, d’aver pensato a noi. C’è modo di fare un ingresso separato, e le stanzette non potrebbero essere più allegre.

— Benissimo, io scriverò subito al mio buon amico di Novara. Se devo anticipare qualche cosa....

— Che, che, che.... mi canzona....

— Va bene — disse il cavaliere, che pareva un poco sopra pensiero. E dopo un mo-