Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/21

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Cesarino, che non si aspettava un rifiuto, indovinò subito da chi il buon ambrosiano aveva ricevuta l’imbeccata. Con uno di quei risolini sardonici con cui lord Cosmetico soleva soffiare la sua grande superiorità di spirito, domandò:

— Te l’ha detto anche questo tua moglie?

— Uf! — fece il buon Pardone, voltandosi per due terzi sui gomiti a guardare nella piazza dove la folla andava agglomerandosi e crescendo. Il Pianelli era stato buon indovino. Palmira aveva proibito assolutamente di dare più un soldo a questa gente bislacca e bisognava ubbidire.

— Senti, ti faccio anche una cambiale, se vuoi.

— Che cambiale! Non posso, perchè non ne ho.

— Sai, son debiti d’onore!

— Che onore d’Egitto! l’onore è quando si lavora e si paga il lavoro degli altri.

— C’è onore e onore, Pardi, e spiace sempre di fare una cattiva figura.

Cesarino pregò ancora una volta cogli occhi piccini e addolorati in cui si agitava una grande paura. Ma il Pardi si voltò a guardare le maschere.

Un piccolo raggio di sole, allargandosi attraverso all’aria bagnata, entrò in una luce biancastra e diluita a rallegrare un poco il