Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/230

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buone intenzioni di un galantuomo valgono ancora qualche cosa, tu potrai dimostrarle che Paolino Botta non ha mai ingannato nessuno, e che se promette di dare un padre ai poveri figli di Cesarino, è come se giurasse sul calice della messa. Dille pure che venendo alle Cascine non dovrà fare la massaia: grazie a Dio ho di che far fare la signora a mia moglie e mandarla in carrozza. In quanto ai suoi figliuoli saranno miei e hai una prova in questa lettera di Arabella che tengo sempre nel portafogli e che avrò baciato cento volte a quest’ora. Se anche stentasse a rassegnarsi a vivere in una cascina, l’anno venturo scade il mio affitto e io posso andare a vivere dove voglio.... Io non so che cosa non son pronto a fare per quella.... per quella celeste.

Un altro singhiozzo troncò a mezzo la frase che Paolino finì con un gesto della mano in aria, simile a una benedizione.

— Tu vuoi parlare di Be.... Beatrice.... — chiese trepidando Demetrio per paura d’ingannarsi ancora.

— Eh!.... — gridò Paolino, alzando le due mani.

— O santa pace! tè, tè....

— Son matto?

— No, no, tutt’altro, anzi.... ma guarda, tè, tè....