Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/236

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la Santa Elevazione. Ma non era colpa sua se la testa usciva dai finestroni. — Che diavolo hanno addosso queste benedette donne? — Pensandoci un poco, e cercando di dare lì per lì una risposta alla questione, gli pareva di non aver mai guardata bene sua cognata, e di conoscerla soltanto attraverso a un velo di dolore e di antipatia: e allora si guastano anche le più belle cose. Se invece avesse potuto considerarla con animo sereno, come Paolino; se invece di torturarsi l’animo e il corpo per risolvere tutti i giorni la questione della fame avesse potuto anche lui darsi il lusso e il buon tempo di fare all’amore....

Et ne nos inducas in tentationem, — recitò la voce sonora del celebrante, come se rispondesse direttamente al soliloquio di Demetrio.

Questi tornò da capo a rimproverarsi e cercò di ripigliare sè stesso, che usciva troppo di chiesa per correre dietro a pensieri senza costrutto. Ma prima che la messa fosse terminata, una strana, irresistibile dialettica che spettegolava dentro di lui, lo condusse un’altra volta a cercare la risoluzione d’un quesito, che s’imponeva alla sua volontà e a tutti i suoi proponimenti: — Che diavolo aveva dunque quella benedetta donna?