Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/249

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Il bene che tu fai nella buona intenzione e nella carità del prossimo non si perde mai. Se hai speso tutto il tuo denaro per isfamare gli infelici, se ti sei spogliato quasi ignudo per vestire gli orfanelli, se hai asciugato le lagrime della vedova....»

Demetrio alzò un momento la testa e lanciò un’occhiata ancora a quella donna, che spiccava sopra il fondo marmoreo del pulpito....

«Se hai fatto del bene, ringrazia Dio che ha voluto procurarti le occasioni e t’ha preferito al ricco e al potente.

Non invidiare dunque la fortuna del tuo vicino, salva il tuo credito intatto per l’eternità, e non lasciarti deviare dalle concupiscenze».

— Zio Demetrio, è adesso che Arabella diventa un tabernacolo? — chiese Naldo pian pianino con una voce commossa.

Arabella aveva nel cuore il suo Signore e se lo teneva ardente e stretto colle mani. Tutto l’essere suo era una fiamma, una soavissima fiamma d’amore, che s’irradiava visibilmente attraverso le rosee carni e alla nebbia del velo. Beatrice sentì gli occhi riempirsi di lagrime, e con quegli occhi lucenti andò a cercare gli altri figliuoli quasi per trarli anch’essi nella dolce comunione degli spiriti. Demetrio, che s’era tolto Naldo in braccio perchè