Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/302

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Don Giuseppe non fece complimenti:

— Sicuro che saresti un bel birbone, — gli disse — se per una tua golosità mettessi tutta una famiglia nel caso di morir di fame. Se si lascia parlare la passione, ne sa sempre più di un avvocato. Ti dirà che tu hai dei meriti, che puoi fare meglio degli altri, che il bene è di chi se lo piglia, ti tirerà a vedere la terra promessa, ti metterà tutto il mondo ai piedi, precisamente come fece Satana a nostro Signore. Io non ti dico altro: o si serve alla giustizia o si serve agli appetiti nostri; o si vuole il regno di Dio o si vuole quello delle tenebre. In due scarpe non si può tenere il piede. E il bene cessa di essere bene, quando lo si adopera per foderare il tabarello del diavolo.

Demetrio avrebbe voluto che il vecchio rustico seguitasse un pezzo a sgridarlo, a strapazzarlo così.

Sotto i colpi dei rimproveri sentiva le ossa slogate andare a posto.

Una vera pace venne dietro all’assoluzione e quando egli uscì dalla chiesa, si sentì un altro uomo. Non tornò a casa, ma corse difilato in Carrobio per conoscere come la malata aveva passata la notte e per consegnare la famosa lettera di Paolino, nel caso che Beatrice volesse cominciare a pensarci.