Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/310

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la gente...., non aiutate anche voi a tradire una povera donna.... Fatelo almeno per compassione de’ miei figliuoli....

Beatrice, dopo questo sfogo, lasciò cadere la testa di nuovo sul guanciale colla pesantezza di persona sfinita. I suoi capelli in disordine, nel bianco delle coltri, spiccavano come una massa d’oro. Ora che aveva parlato e detto il suo peccato, le pareva di sentirsi quasi guarita. Nessuno l’aveva mai veduta così bella.

Demetrio, irrigidito nei muscoli, ritto in piedi come un pilastro, colle mani schiuse ad un gesto che pareva indurito nell’aria, dopo aver capito tutto, anzi troppo, finì col non capir più nulla.

Aveva davanti a sè un bianco fantasma confuso dentro una nuvola, sentiva nelle orecchie il rumore d’una voce compassionevole; ma fatto stupido e farnetico dalla sofferenza, col cuore soffocato da uno sdegno tremendo, cogli occhi offuscati, stava lì che non sentiva nemmeno la terra sotto i piedi.

È lungo dire tutto ciò che precipitò nel suo cuore in quell’istante, tutto ciò che il pianto e il rimprovero di quella donna eccitò in lui di terribile e di spaventoso, tutto ciò che l’ira persuase di fare.

Ma più che dall’ira fu vinto dalla sua debolezza.