Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/362

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— Avanti.... — disse parlando nelle lenzuola per confondere la sua commozione.

— Dove siete venuto a nascondervi, caro voi? — disse Beatrice entrando, — io avrei paura a stare qui di notte. — Era vestita come il dì della prima comunione di Arabella. — Come state? — Venne avanti fino al letto e guardò dall’alto della sua persona sul malato che sorrise. — Mi ha detto Arabella che state meglio, è vero? — Demetrio fece un movimento del capo per assentire e inghiottì la parola. — Sarei venuta prima a trovarvi, ma mi sentivo fiacca anch’io.... e poi ci sono state tante cose.... — Beatrice, chiamata da un’altra idea, fece un mezzo giro nella stanza, andò a spiare tra le gelosie e soggiunse: — Una volta su, è un bel sito e si gode una bella vista. O i bei canarini!.... — E tornando verso il letto, riprese: — Che è stato, Demetrio? vi siete forse angustiato troppo per quella sciocchezza? Se sapevo di farvi troppo male, non vi avrei detto nulla. Anch’io forse mi sono esaltata più del bisogno e a mente fredda ho riflettuto che non valeva proprio la pena. È un vecchio stupido che ha la mania delle conquiste e diventa la burletta di tutti. Ma sulle prime, capite anche voi, còlta così all’improvviso, come una passera nella tagliola....

Beatrice si pose a ridere come una donna