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in Occidente, propongo per il lontano e desiderato amico, per il grande benefattore, per il salvatore de’ miei figliuoli un caldo brindisi, acciocchè gli anni suoi siano ricolmi di tutte le consolazioni....
— Amabile Chiarina! — declamò in falsetto don Nunziante, guardandola attraverso il bicchiere.
— Bravo! bene! viva don Cirillo!
Il baccano era veramente indiavolato, ma fu a un tratto interrotto da un ragazzo che entrò con una grossa scatola rotonda di cartone, legata con una doppia corda in croce suggellata con larghe piastre di ceralacca.
Si fece a un tratto gran silenzio.
— Chi manda questa roba? — domandò Filippino.
— È arrivata or ora in bottega al vostro indirizzo. Vien dalla ferrovia.
— È un cialdone di marzapane, papà, — gridò uno dei figliuoli.
— Se indovini. Celio, ti dò a leccare la scatola, — disse il babbo col volto ancora acceso dal brindisi.
E, preso un coltello d’in su la tavola, tagliò la corda, tolse il coperchio, rimosse un foglio di giornale e vide un cappello con un bigliettino appuntato nel nastro.
— Chi lo manda?
Filippino legge il biglietto, non capisce, torna a leggere, e un po’ colpa la scrittura, un po’ col-