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Pagina:De Marchi - Il cappello del prete, 1918.djvu/56

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sei o sette ore davanti a sè prima che il vecchio fosse di ritorno.

— To’, — disse, — per il tabacco.... — e gli mise in mano insieme alla lettera un paio di lire, le ultime delle ultime che gli aveva prestate Maddalena.

Salvatore baciò la punta delle dita e se ne andò col suo passo traballante dalla parte delle scuderie, dov’era la strada verso il paese.

Il padrone rimase solo un’ora a passeggiare tristamente in su, in giù, per la vuota galleria, pensando alla sua disperata miseria.

Non aveva più un soldo in tasca, non più credito di giuoco, non più roba da vendere, tranne la roba che ora stava per vendere al prete. Ma le poche migliaia di lire del prete dovevano andare quasi tutte a pagare i debiti più pericolosi. Quindi egli rimaneva povero e nudo per sempre, costretto forse a rubare o a mendicare per vivere.

Bestia la pecora, ma non bestia il lupo!

E tratto tratto guardava per la finestra verso il lungo viale dei platani se vedeva venire il suo prete.

Nella lotta per la vita vince il più forte. È questo un principio elementare dell’esistenza. Se egli avesse avuto degli scrupoli, se avesse temuto i fantasmi dei morti, via!... ma per una coscienza scientifica il mondo è tutto una pasta; e vivi e morti fermentano nel medesimo lievito.