Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/203

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esso minacciato d’accerchiamento quando vede sorgere sul suo fianco destro l’insospettato o disistimato esercito del Manoury. Allora, come ha rinunziato a Parigi per concorrere alla distruzione delle forze nemiche, così il generale tedesco capovolge un’altra volta il suo piano - "con una decisione che consacra la sua reputazione di stratega", riconosce il Madelin - e lasciando da parte i Franco-Inglesi, ripassa la Marna che aveva già passata, e si volge con ogni sua possa contro il Manoury. Il primo scontro avviene il 5 settembre: i Francesi trovano a Barcy ed a Chambry il "calvario" della loro Riserva; ma si affermano, intanto, e compiono anche qualche piccolo progresso; il domani avanzano ancora e costringono il IV Corpo germanico a battere in ritirata verso i boschi di Meaux. Grazie ai rinforzi ricevuti, von Klück pare sul punto di scongiurare il pericolo; il giorno 8 contrattacca con nuova violenza e fortuna; ma anche Manoury è soccorso dalla rapida iniziativa di Gallieni, il governatore di Parigi, che requisisce migliaia di autobus della metropoli per lanciare sul campo nuove truppe fresche: le parti sono allora invertite, la destra tedesca, sul punto d’essere oppressa, compie uno sforzo disperato e costringe la sinistra francese a ripiegare; ma è il supremo sussulto, e prima di mezzogiorno la resistenza teutonica è vinta: alle 5 gli avioni francesi segnalano