Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/65

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un condottiero francese a napoli 53

procreare, ottenne da lei gli estremi favori, e nessuno godette mai dell’intera sua confidenza: ecco ciò che non si crederà, e di cui ho la certezza».

È doveroso notare questa testimonianza, che farà molto piacere all’ultimo storico inglese della Regina. Nei due volumi su Lord Nelson and Lady Hamilton e negli altri due intitolati The Queen of Naples and Lord Nelson, John Cordy Jeaffreson si è studiato di rivendicare la fama dell’Austriaca. Come donna, egli la giudica «supremamente buona»; politicamente, attribuisce a lei tutti i meriti che finora gli storici nostri avevano assegnati al Tanucci, e va fino a dire che, proponendo l’accordo degli staterelli italiani per far argine ai Francesi, la Regina absburghese «anticipò il grido garibaldino per l’unità d’Italia!...»

Questa apologia della sovrana non sarebbe riuscita possibile se non fosse stata preceduta dalla riabilitazione della sua sviscerata amica Emma Lionna; ed il Jeafferson, senza spingersi fino a paragonare l’ex-cortigiana londinese, come fece il Paget, a Giuditta ed a Giovanna d’Arco, tenta scagionarla dalla maggior parte delle accuse e di metterla nella miglior luce compatibile con le traversie della sua vita.

Intimamente connesso a questi due tentativi doveva esser quello di cancellare la macchia che il sangue dei Napolitani del 1799 stampò