Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/64

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52 un condottiero francese a napoli

una sola volta una sciagura avesse esercitato tanto effetto su lei da fargliene scansare un’altra. È nata per imbrogliare, per ostacolare tutto ciò in cui si mescola, e morrà disgraziata, dopo aver fatto tanti disgraziati da una parte quanti ingrati dall’altra, con un cuore eccellente e le migliori intenzioni del mondo. Io sono per buona sorte esente dal rammarico di non aver potuto moderarla negli ultimi sei anni, perchè la ragione, la buona fede, la lealtà, l’amicizia non hanno avuto mai il minimo impero su lei. Chiunque contraria la sua folle vivacità comincia tosto a divenirle sospetto....» Anche nell’esilio, «quantunque spenta moralmente, fisicamente e politicamente», egli non dubita che «cerchi ancora d’intrigare».

III.

Il giudizio del Damas conferma dunque, in fondo, con qualche riserva e qualche concessione ammissibile, quello della storia, ed in un solo punto è pienamente favorevole alla Regina, alla donna: in quanto concerne i suoi costumi. Contrariamente all’opinione comune, il Damas dice che, se pure, dopo il matrimonio, Maria Carolina ebbe sempre qualche amante, «nessuno di costoro, fino a quando ella non fu più in età di