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Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/77

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l'adriatico e le due sicilie a campoformio 65


Ma il Talleyrand, a Parigi, dove il Ruffo riprende a fare del suo meglio per ottenere quei compensi, risponde che la cosa non è più possibile, ora che le condizioni della pace, divulgate in Francia, hanno deluso il paese per la scarsezza dei vantaggi conseguiti. Menzogna, perchè la pace è accolta con grande e universale esultanza; ma tutte le insistenze sono vane. Invano il Ruffo dimostra che l’acquisto è un pericolo per la Repubblica, non potendo essa mantenerlo in caso di guerra marittima. L’ambasciatore napolitano è buon profeta: una delle ragioni che getteranno lo Zar Paolo I nella coalizione contro la Francia sarà appunto il vantaggio da costei assicuratosi con l’occupazione delle isole, e la flotta russo-turca riprenderà fra poco Cerigo, Zante, Cefalonia, e stringerà d’assedio Corfù, mentre Alì pascià farà trucidare le guarnigioni francesi di Prevesa e di Butrinto.... Ma il signor di Talleyrand sorride quando Alvaro Ruffo soggiunge che, nell’interesse europeo, e della stessa Francia, conviene affidare quella parte del patrimonio veneziano a una potenza italiana e neutrale come le Due Sicilie. Ed è vano tentare di rivolgersi ancora al Bonaparte: più volte il Talleyrand aveva assicurato che, pur essendo personalmente favorevole alla cessione, non poteva far nulla senza il consentimento del generale: ora di-