Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu/8

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PREFAZIONE.

Gentilissimo signor Treves,


Compiono oramai quasi due anni dacchè Ella, rispondendo all’offerta che io le avevo fatta della mia Sorte, mi disse, con molte lusinghiere espressioni per la mia attitudine al novellare, di non poter pubblicare quei racconti perchè non ne approvava il genere. “Non si descrive — diceva la sua lettera — che quel che vi è di brutto, di marcio, di sensuale nella società. Poi, tutti i personaggi sono antipatici. È possibile che una società sia tutta formata a quel modo? E lo fosse pure, è egli artistico dipingere i quadri tutti di un colore, sopprimere i contrasti di colore, come quelli di passioni, di sentimenti? Il color rosa fu giustamente deriso, ma almeno era allegro; il nero, il tutto nero, ha gli stessi torti, più quello di essere triste.... Racconti simili — soggiungeva — non voglio più pubblicarne. Ho parecchi peccati editoriali sulla coscienza; non intendo aumentarli, diffondendo un genere che io considero assai pernicioso, non solo per il senso