fredda non fosse trascorso realmente; gli parve d’aver
sognato queste cose e di rivivere nella stagione dell’amore beato. Che
faceva egli allora? Pensava a lei, sempre — come ora! Le scriveva — e
come allora egli si metteva ora alla scrivania, per cominciare una
lettera. Le antiche espressioni ferventi gli spuntavano sotto la penna;
con la stessa tenerezza d’una volta egli tracciava sopra una busta il
nome di lei, il bel nome tante volte, quante volte mormorato tenendola
fra le braccia!... Andava anche da lei, allora — e guardando ora il
cielo nebbioso, udendo i fischi del vento, lo scrosciar della pioggia,
egli vedeva con gli occhi del cuore il Faro splendente nella notte, la
guida fedele additargli il Porto delle Soavità. Ora, pensando che se
fosse passato dalla nota via, dalla via della quale conosceva ogni
angolo, ogni sasso, egli non avrebbe più visto risplendere il Faro, che
tutto sarebbe stato chiuso ed oscuro, che quel porto gli era vietato,
che quelle soavità erano finite, ei pianse le lacrime del rimpianto e
del rimorso. La propria colpa gli apparve evidente e il dolore lo
schiacciò. Qual riparo tentare? Che fare per vivere ancora? Mandarle una
di quelle lettere che veniva scrivendo e poi lasciava dov’erano? Ma come
l’avrebbe ella accolta?... Non era stata di lei stessa la colpa? Che
sperare da chi lo aveva tradito?... E la disposizione del suo spirito
mutò; egli credette un momento d’essersi agguerrito contro la lusinga,
contro sè stesso. Ma il dubbio tornò ad occuparlo: non aveva tradito
egli stesso? Il torto non era suo proprio? Sì, suo: principalmente suo.
E che pensava ella di lui? Lo incolpava? Aveva tutto dimenticato?... Non
era possibile! Vedendolo, guardandolo negli occhi, improvvisamente, le
memorie avevano dovuto travolgere anche lei: ne era sicuro. Ella aveva
dovuto pensare alla forza, alla dolcezza della loro passione; dire a sè
stessa — come lui — che una passione simile non si dimentica. Anch’ella
aveva dovuto tentare d’uccidere la memoria; ma i suoi sforzi dovevano
essere rimasti sterili — come quelli di lui. Che faceva ella in quei
giorni? Come lui, senza dubbio, evocava il