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Pagina:De Roberto - Gli amori.djvu/251

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ottenebrato, dalle energie distrutte, io sentivo, sì, dilatarmi il petto come nel respirare l’aria purissima d’una vetta alpina dopo aver traversato una paludosa maremma: però, più forte della gioia era sempre la paura che quell’incredibile metempsicosi si risolvesse in un fatale ritorno alla sciagurata esistenza di prima. Dipendeva forse da me l’impedirlo? Se quella donna che era tutto il mio bene sulla terra non m’avesse voluto più, avrei forse potuto arrestare la nuova rovina?... Questo io le dicevo sovente. Nelle ore radiose che sole misuravano il tempo per noi, quando io non potevo dubitare d’una realtà prodigiosa più d’ogni chimera, quando la tenerezza diventava uno struggimento al quale le carezze non bastavano più, ma che aveva bisogno di traboccare in pianto, io le dicevo, guardandola negli occhi, tenendola per mano: «Se un giorno cesserai d’amarmi, tu me lo dirai, è vero? Non temere, sai, ch’io mi ribelli, ch’io ti importuni, ch’io ti minacci. Accetterò tutto da te. Non v’è parola uscita dalle tue labbra che non sia cara e benedetta, degna di sommessa obbedienza. Vorrà dire che quel giorno crederò di destarmi dopo aver fatto un bel sogno, uno di quei rosei sogni che lasciano per lungo tempo l’anima letificata e quasi fragrante. Riconoscerò che non si può sognar sempre, vedrai che me ne farò una ragione. Ma tu mi confesserai tutto lealmente? Non farai come le altre, tu che sei dalle altre tanto diversa; non farai come quelle che hanno mentito, per innata malvagità, o per una falsa compassione più crudele, nei suoi effetti, dell’odio feroce?...» Allora, tentando di soffocare quelle dolenti parole, annodandomi le braccia intorno al collo, con voce rotta dai singhiozzi, ella protestava amaramente, mi diceva che io non avevo il diritto di sospettar di lei, di farla soffrir così; e le sue lacrime, si mescolavano alle mie — dolcissime lacrime, rugiada benefica che irrorava i cuori innamorati e vivificava il fiore della nostra passione. Ma con gli sguardi chinati e intensamente fissi in un punto, a voce bassa, quasi parlando tra sè, ella soggiungeva che io stesso avrei piuttosto cessato di amarla.... Ah, i sorrisi che